Il mistero di Elisabetta I

Chi era davvero Elisabetta I?

La storia dell’età elisabettiana, quella in cui la talassocrazia britannica trionfò, ha descritto Elisabetta I d’Inghilterra, l’ultima della dinastia Tudor, come una sovrana capace di promuovere il grande sviluppo culturale, economico e civile del suo regno. Viene dipinta come una regina combattiva e determinata, tanto da affrontare e sconfiggere l’ "Invincible Armada” durante la guerra anglo-spagnola del 1585. Testi e ritratti dell’epoca, per quanto i loro autori fossero ruffiani nei confronti della regina, lasciano intuire che non fosse bella e che rifiutò sempre di sposarsi, andando contro tutte le regole della sua epoca. Insomma, una donna davvero singolare, tanto da far nascere nella sua stessa Corte sospetti riguardanti il suo sesso. Nel 1910 Bram Stoker, autore di Dracula, nel suo libro intitolato “I più famosi impostori della storia” sostiene che Elisabetta, in realtà, fosse stata un uomo travestito da donna. Qualche anno fa la storica Antonia Rhynne andò a esaminare le cronache inglesi del cinquecento riferite alla località di Bisley, nella Contea di Gloucester. Secondo alcune dicerie Elisabetta, nata nel 1533 dalla relazione fra Re Enrico VIII e Anna Bolena (seconda delle sue sei mogli), sarebbe morta all’età di nove o dodici anni a causa di una febbre violentissima proprio in quel posto. Suo padre avrebbe cercato di proteggerla da un’epidemia di peste, allontanandola in quella contea. Alla sua morte, la governante non ebbe il coraggio di dirlo al re, così la sostituì con un bambino del posto, che aveva la stessa età e gli stessi capelli rossi di Elisabetta. Il bambino era figlio di Henry Fitzroy, a sua volta figlio illegittimo dello stesso Enrico VIII. Questa teoria, secondo la studiosa, troverebbe elementi di conferma in alcuni particolari noti a tutti, come ad esempio il fatto che la regina divenne completamente calva in giovane età e fu costretta per questo a indossare sempre folte parrucche. Inoltre, la regina volle sempre essere vestita da una sola persona, proprio quella governante di Bisley, e in più si dice che vicina alla morte lasciò specifiche istruzioni affinché nessuno potsese vedere il suo corpo.
A metà ottocento il reverendo Thomas Keble, vicario di Bisley, trovò nel terreno vicino alla casa dove aveva alloggiato Elisabetta una piccola bara di pietra contenente lo scheletro di una bambina vestita con un abito stile Tudor. Quel che è certo è che a Bisley la storia è nota ed è entrata nel costume locale, tanto è vero che per tre secoli il suo Corteo di Maggio è stato aperto dalla Regina di Maggio, ruolo ricoperto da un fanciullo in abiti femminili. Una frase ambigua che la regina stessa disse passando in rivista le truppe fu: “So di avere il corpo di una debole e fragile donna, ma ho il cuore ed il fegato di un re”. Forse una confessione?

Pierpaolo Malvatani 3L




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