Quanto tempo manca al collasso

di Federica Massei 5L 

Nonostante il cambiamento climatico sia un tema sempre più sentito e discusso, viene sempre percepito come un problema di un futuro lontano che quasi non ci tocca. Purtroppo le cose stanno in un altro modo: il countdown del “Climate Clock” ci ricorda che abbiamo i minuti contati se non agiamo subito.
Esattamente il 19 settembre 2020 viene inaugurato, in occasione della Settimana del Clima, il “Climate Clock” nella Union Square di New York. Non si tratta altro che di un’installazione, frutto del lavoro degli artisti Gan Golan e Andrew Boyd in collaborazione con diversi attivisti e scienziati, che mostra quanto tempo resta all’umanità per agire prima che la crisi climatica globale diventi irreversibile.
In particolare il timer fa il conto alla rovescia di quanto tempo ci vorrà, agli attuali tassi di emissioni, per bruciare il nostro "Carbon budget", ovvero la quantità di CO2 che può ancora essere rilasciata nell'atmosfera limitando il riscaldamento globale a 1,5 °C sopra i livelli preindustriali. Questa è la soglia massima fissata nel 2015 con l’Accordo di Parigi sul clima che ha l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale al fine di evitare drastiche conseguenze per il Pianeta. Tra quest’ultime possiamo citare fenomeni atmosferici anomali come la siccità, gli incendi e la scarsità di acqua. Quello descritto quindi non è uno scenario tanto diverso da apocalissi e catastrofi largamente presenti nella letteratura.
Insieme a questo countdown è presente nel sito dell’iniziativa anche un secondo numero, in verde, che monitora invece la crescita percentuale dell'energia mondiale attualmente fornita da fonti rinnovabili. Questa è sicuramente, abbinata al taglio dell’uso di fonti non rinnovabili, una delle soluzioni che devono essere adottate. In poche parole dobbiamo portare la nostra ancora di salvezza al 100% prima che il tempo raggiunga lo 0 ovvero, secondo i più recenti studi condotti dall’ONU, il primo gennaio del 2028 circa.
Nonostante la deadline di poco più di 6 anni sembra inquietante e quasi surreale ci deve spronare a non voltarci indietro rispetto al problema ma ad affrontarlo perché, come si legge dal sito: “l’umanità ha il potere di aggiungere tempo all’orologio ma solo se lavoriamo collettivamente e misuriamo i nostri progressi rispetto a obiettivi definiti”. Ed è proprio questo lo scopo del “Climate Clock”, che è ben lontano dallo spaventarci o metterci in panico: smettere di rimandare le nostre responsabilità e agire secondo un obiettivo definito e comune, perché una scadenza c’è e la conosciamo.

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