DAD: top o flop?
Lo abbiamo chiesto agli studenti del Liceo Scientifico tramite un sondaggio e questi sono i risultati! Si ringraziano in anticipo tutte le persone che hanno partecipato e contribuito con spunti molto interessanti.
Durante la prima quarantena le scuole si sono viste costrette ad adottare strumenti e metodi completamente nuovi, tramite quello che è stato il primo approccio con la didattica a distanza. Essendo stato infatti un momento di emergenza si necessitava di una soluzione veloce e relativamente semplice. Ma ora, a distanza di mesi, si è verificato effettivamente un miglioramento o non è cambiato assolutamente nulla? Lo abbiamo domandato direttamente a chi, come noi, la vive tutti i giorni.
A tal proposito abbiamo chiesto se l’attenzione sia minore rispetto alla didattica in presenza: il 62,5% afferma che ci si distrae di più ma che c'è comunque partecipazione degli alunni. Rimane comunque una grande fetta del 28,8% che dichiara poca partecipazione e molta distrazione.
Per quanto riguarda gli orali e le verifiche scritte le risposte sono state molto variegate e, nonostante i testa a testa, la risposta che vince di poco è che alcuni cercano di copiare ma altrettanti no; ad esclusione ovviamente di chi ancora non ha avuto l’occasione di fare interrogazioni o compiti.

C'è comunque chi la trova completamente un disastro data la mancanza delle attrezzature, l’assente comunicazione con i professori e la difficoltà nello stare così tante ore davanti allo schermo. C'è anche chi la trova un metodo molto efficace in quanto non si spende tempo per i trasporti, si evita moltissimo stress oltre alla comodità dello stare casa. L'opinione più condivisa però è quella che, riconosciuta la differenza sostanziale con la didattica in presenza, la DAD rimanga un’alternativa utile in casi di emergenza con i suoi pregi e difetti che necessita decisamente di miglioramenti.
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