Lo sport al tempo del coronavirus


Cosa sta succedendo?
Come è avvenuto per le attività lavorative e commerciali, anche lo sport si è fermato. Questa decisione è stata sofferta: da una parte nelle manifestazioni sportive la possibilità di contagio è elevata per via dell’alto numero di persone che vi partecipano e per gli spazi non sempre adeguati, d’altra parte c’è il discorso economico che nella nostra società è sempre molto importante. All’inizio alcuni incontri sono stati giocati a “porte chiuse” ma alla fine la decisione è stata presa: tutte le competizioni si sono fermate, fino a pochi giorni fa solo in Italia, ora anche altre nazioni stanno seguendo il nostro esempio. D'altronde anche alcuni sportivi sono stati contagiati; ad esempio nella sola Sampdoria Calcio risultano a oggi esserci nove contagiati. Attualmente gli unici sport consentiti sono quelli casalinghi o quelli che si possono giocare online (bridge, scacchi…) che sono riconosciuti sport dal Comitato Olimpico Internazionale anche se l’unico movimento che si svolge, a parte quello cerebrale, è quello di muovere un braccio. Sui social vengono postati video di sportivi che svolgono attività fisica dentro casa e che ci rassicurano con frasi del tipo “Andrà tutto bene” oppure “#iorestoacasa” come se la televisione non facesse abbastanza. Quanto durerà tutto questo? La risposta è semplice: boh. Nessuno è ancora in grado di dirlo. 
Di Eleonora Lucherini 2M

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